Dichiarazione sulla razza – Gran Consiglio del Fascismo

Dichiarazione sulla razza – Gran Consiglio del Fascismo

Dichiarazione sulla razza - Gran Consiglio del Fascismo

Il Gran Consiglio del Fascismo votò la Dichiarazione sulla razza il 6 Ottobre 1938. Questo testo rappresenta il documento principale che diede il via alle leggi razziali di quegli anni bui. Preceduto, il mese prima, da un decreto che vietava ai ragazzi ebrei di frequentare la scuola. Un triste “primato” italiano, questo, seguito poi dalla Germania di Hitler.

Il Gran Consiglio del Fascismo […] dichiara l’attualità urgente dei problemi razziali e la necessità di una coscienza razziale.

Apertura della Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo

Con queste parole si apre la dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo. Parole che mostrano come il razzismo, nell’Italia Fascista, avesse già preso piede e andasse regolamentato. “Ricorda che il Fascismo ha svolto da sedici anni e svolge un’attività positiva, diretta al miglioramento quantitativo e qualitativo della razza italiana, miglioramento che potrebbe essere gravemente compromesso, con conseguenze politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti”. Oltre la propaganda di inizio frase, è già evidente in essa il concetto di una “razza” superiore ad un’altra. La follia insita in questo testo è che tale superiorità viene decisa senza alcun criterio, né viene spiegata o motivata da tale documento. 

La Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo e gli ebrei

Sebbene “il problema ebraico non è che l’aspetto metropolitano di un problema di carattere generale”, esso occupa la quasi totalità della Dichiarazione sulla razza. La cosa sorprendentemente triste è che è il Gran Consiglio del Fascismo a stabilire se “si è ebreo”, se non lo si è, e se “si è ebreo ma va bene lo stesso”. Si parla anche di “Ebrei con cittadinanza italiana”, come se non bastasse essere cittadino di una Nazione, e di “ebrei stranieri”.

Il documento si concentra, come dicevamo, sul cosiddetto “problema ebraico”, chiarendo quale sia la posizione del Fascismo nei confronti di questo popolo. Questo perché “Tutte le forze antifasciste fanno capo ad elementi ebrei; l’ebraismo mondiale è in Spagna dalla parte dei bolscevichi di Barcellona.”.  Il Gran Consiglio si pronuncia su temi come matrimoni, cattedre, divieto d’entrata ed espulsione degli ebrei, immigrazione controllata degli stessi in Etiopia. La dichiarazione sulla razza sottolinea il via libera alle cattedre di razzismo. “Il Gran Consiglio del Fascismo prende atto con soddisfazione che il Ministro dell’Educazione Nazionale ha istituito cattedre di studi sulla razza nelle principali Università del Regno.”

L’UNESCO e il concetto di razza

Nel dopoguerra, pr3ecisamente nel 1946, nasce l’UNESCO. Quest’ultimo crea, nel 1950, il primo documento che nega, dal punto di vista delle caratteristiche comportamentali, psicologiche e intellettive, un legame tra il concetto di “razza” e caratteristiche fisiche e fisiologiche degli individui. Questo documento (rivisto poi l’anno successivo) si chiama proprio “Dichiarazione sulla razza” e stabilisce che “Tutti gli uomini appartengono alla stessa specie: l’Homo sapiens”.

Nel 1978, sempre l’UNESCO promulga la “Dichiarazione sulla razza e sui pregiudizi razziali”. In questo documento si afferma definitivamente che qualunque dottrina che attribuisca delle differenze comportamentali, psicologiche e intellettive in base a presunte differenze razziali è priva di qualunque fondamento scientifico.

Perché nel 2019 parliamo della Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo?

Ogni 27 Gennaio si celebra la Giornata della Memoria, per ricordare le vittime dell’olocausto e delle leggi razziali. E’ importante parlarne ancora oggi perché 81 anni non sono nulla e perché le azioni e i pensieri di quell’epoca pesano ancora molto. Inoltre, si tratta della nostra storia, non solo recente, ma ancora attualissima. Perché? A causa della diffusione che hanno, oggi, ideologie e pregiudizi razziali, soprattutto visto lo scenario politico attuale. Come si può leggere dai dati sulle segnalazioni fatte presso l’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori), i crimini d’odio sono sempre più in aumento. Questi crimini sono costituiti per la maggioranza da discriminazioni razziali. Dal 2013 con 472 crimini registrati si passa a 1048 alla fine del 2017 (ultimo dato rilevato).

La dichiarazione sulla razza e gli immigrati

Altra tematica delicata toccata dalla Dichiarazione sulla razza è il divieto d’ingresso e l’espulsione degli indesiderabili. Quest’ultima parola oggi potrebbe essere sostituita con, o potrebbe sostituire, “immigrati”, come inneggiano alcune visioni politiche. È sorprendente come l’espressione “divieto di ingresso ed espulsione degli ebrei” possa scaturire disapprovazione e disgusto, mentre l’espressione “divieto di ingresso ed espulsione degli stranieri immigrati” galvanizzi le masse e possa trovare il favore e il consenso di molti.

La dichiarazione sulla razza a scuola

La Dichiarazione sulla razza, sebbene sia di sole quattro pagine, raramente viene letta a scuola o consigliata come lettura. Eppure tratta argomenti attuali quali l’immigrazione, la discriminazione e i pregiudizi razziali. La lettura della stessa potrebbe essere anche d’ispirazione per discussioni e dibattiti in classi sempre più eterogenee, specchio di una società in continua evoluzione.

Nel leggerla si può toccare con mano quale possa essere la “banalità del male”  di cui scrive Hannah Arendt. Uno scritto talmente breve, ma crudo, in cui vengono descritte leggi e azioni in nome di un “ordine superiore”, senza immaginare che l’inevitabile conseguenza poteva essere l’apertura, nel giro di poco tempo, dei campi di concentramento e le altre atrocità che conosciamo.

Cuori d’inchiostro e la sensibilizzazione alla tematica

Sebbene non sia la prima volta che ci occupiamo di Fascismo e Nazismo, la Dichiarazione sulla Razza del Gran Consiglio del Fascismo è il primo documento ufficiale di cui parliamo. Ed è stato, forse, il più duro da digerire. Sebbene La vita è bella sia commovente, tragica, dura quando Guido muore, è pur sempre la sceneggiatura di un film. La stessa cosa accade leggendo Il gran sole di Hiroscima: è un romanzo, ottimo ed ideale per avvicinare i più giovani alla storia dell’ultimo secolo, ma nella mente di un adulto tende a rimanere tale. Quasi come se la nostra mente cercasse delle attenuanti, o si rifiutasse di accettare che tali avvenimenti storici sono realtà recente (non Giosuè, Guido e Sadako, ma i campi di sterminio e le bombe atomiche).

La Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo, invece, in sole quattro pagine ci mette di fronte alla dura realtà. Realtà che giunge quasi come un pugno nello stomaco. Il razzismo trova, in esse, la sua massima legittimazione.

Oggi, sebbene a livello politico non si parli più di razzismo, siamo sicuri che in realtà esso non si sia insinuato nella nostra vita quotidiana, politica e non? 

Se volete leggere la Dichiarazione sulla razza la trovate qui, su wikisource. Fateci sapere se l’avete letta e cosa ne pensate.

Valutazione

Trattandosi di un documento storico ufficiale, riteniamo sia doveroso trattare la Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo in modo diverso dagli altri libri del mese. Per questo, abbiamo deciso di non assegnare alcuna valutazione. Non avrebbe senso valutare la Dichiarazione sulla razza per stile, scorrevolezza, contenuti (deprorevoli). Eppure si tratta di un documento storico di grande importanza e fruibilità.

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