Duma Key – Stephen King

Duma Key – Stephen King

Duma Key - Stephen King

Sebbene chi scrive sia un’accanita lettrice del Re del brivido, Duma Key è il primo romanzo di Stephen King che trova spazio in Cuori d’inchiostro. Perché? Beh, prima di tutto perché King è un pilastro, e su di lui è stato già scritto moltissimo. È proprio per questo che abbiamo deciso di parlare di Duma Key, suo romanzo spesso passato in sordina.

Cosa è Duma Key?

Un’isola della Florida. Purtroppo per i suoi fan, Duma Key non è un posto reale, sebbene Stephen King la descriva con dei riferimenti a posti reali. Un po’ come avviene per la città di Derry: ogni fan del nostro King la conosce quasi come le proprie tasche, pur non essendo reale.

Duma Key di Stephen King: il classico romanzo horror?

Catalogare Stephen King come un banale scrittore horror è riduttivo. Dunque, se cerchi in Duma Key un romanzo tipicamente horror, beh, sei sulla strada sbagliata. Duma Key segue le vicende di Edgar Freemantle, un imprenditore edile rimasto vittima di un gravissimo incidente che avrebbe dovuto ucciderlo. Settimane in ospedale, operazioni e fisioterapie dolorosissime, perdita del braccio destro e mobilità ridotta dovuta all’anca dolorante a causa dell’incidente stesso mandano la sua vita a rotoli. A tutto questo aggiungi la perdita di controllo e scatti d’ira violenti, ed ecco qua anche il divorzio dalla moglie, sua compagna di vita da decenni.

Edgar lo conosciamo proprio qui. Lo accompagniamo nella sua decisione di trasferirsi in un paradiso terrestre, e tale scelta cade su Duma Key. Sicuri però che la scelta sia stata puramente casuale, o comunque totalmente di Edgar? Questa è una domanda che probabilmente rimarrà senza risposta per alcuni lettori… mentre altri forse riusciranno a trovarla.

Edgar ritrova sé stesso e si reinventa

A Duma Key Edgar riesce a riprendere a camminare, a ridurre gli antidolorifici che lo accompagnano ormai come amici fidati, conosce i suoi “vicini” che però tanto vicini non sono: distano una lunga camminata dalla casa di Edgar. Soprattutto, Edgar si scopre pittore. È possibile scoprire in tarda età di essere dannatamente bravi in qualcosa che non si è mai fatto prima? Apparentemente sì… ma di nuovo non sapremo mai se è tutta farina di Edgar. O forse lo saprai leggendo il libro. Quello che possiamo anticipare è che per Edgar la pittura diventa un bisogno quasi primordiale, una sorta di appetito che diventa fame che va dunque soddisfatta. Una volta soddisfatta questa fame artistica, ciò che resta è una fame da lupi. Fame reale. Ciò è vero per ogni artista?

Da dove vengono le opere di Edgar? La domanda è lecita, quando i suoi quadri sembrano avere legami con la realtà. Edgar è l’unico isolano ad avere talenti artistici? Chi è la sua vicina di casa, la signora Elisabeth? È nata e cresciuta a Duma Key? Perché ogni tanto sembra perdere il controllo e dirgli di stare attento?

Duma Key: romanzo diverso dal King a cui siamo abituati

Duma Key di Stephen King sembra quasi essere diviso in due parti. Non per quanto riguarda la trama, che al contrario risulta essere fluida, quanto per il ritmo in cui quest’ultima è narrata. Se fino a ben oltre la metà del libro il ritmo segue quasi quello di Edgar, ovvero quello di un signore non più giovanissimo, oramai in pensione e ritiratosi a Duma Key alle prese con una gamba che non lo aiuta a deambulare, successivamente si ha la sensazione di essere di corsa… ed effettivamente lo si è! Chi vi scrive non è riuscita quasi a lasciare il libro fino alla fine, proprio per la frenesia della vicenda che colpisce ed arriva al lettore in tutta la sua violenza e forza. Lettore che non può far altro che percepire, quasi fisicamente, la fatica fisica di Edgar, il suo dolore oltre che il suo stupore verso fenomeni difficili da spiegare razionalmente.

Non ho mai letto Stephen King: inizio da Duma Key?

Sì… e no. , perché in questo modo sarai sorpreso quando prenderai in mano un altro libro del Re del Brivido. E no, perché Duma Key è, appunto, differente da molti dei suoi altri libri. Iniziando da Duma Key rischi dunque di non apprezzare King per quello che è… perché, diciamolo, questo libro è inizialmente un po’ lento. Non pesante, ma nemmeno movimentato e con un ritmo affannoso e incalzante. Il suo bello è proprio questo: il cambio drastico quando la vicenda narrata si fa pericolosa, tragica, e spaventosa. In questo cambio di pathos King è stato magistrale.

Se hai già letto Duma Key, facci sapere se ti è piaciuto! Se invece non lo hai ancora letto ma ti abbiamo incuriosito, puoi trovarlo qui. Buona lettura!

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