Una vita apparentemente perfetta – Michelle Hunziker

Una vita apparentemente perfetta – Michelle Hunziker

Una vita apparentemente perfetta - Michelle Hunziker

È impossibile non conoscerla famosa fin dagli anni ’90 come modella e conduttrice televisiva: il suo sorriso è inconfondibile, insieme alla sua ironia. Ebbene, con Una vita apparentemente perfetta, pubblicato nel 2017 dalla Mondadori, Michelle Hunziker si mette a nudo, scrivendo della sua vita e dei suoi anni più bui.

Una vita perfetta? Solo apparentemente: quella di Michelle Hunziker

Sì, perché nel suo Una vita apparentemente perfetta, Michelle Hunziker… beh, lo scopriremo con calma. In questo libro scopriamo le origini dell’autrice, il rapporto che ha con la mamma e con la Svizzera, il suo arrivo in Italia, a Milano, l’inizio della sua carriera da modella… Conosciamo la Michelle Hunziker giovane, insomma. È lei a dirci delle emozioni provate quando ha conosciuto Eros Ramazzotti, che diverrà il suo primo marito e padre della sua prima bambina, Aurora. Gioia che riesce a far arrivare al lettore con tutta la sua forza. La accompagniamo poi ai suoi più grandi successi televisivi: Zelig, Striscia la notizia, solo per citarne alcuni. Sempre con il suo sorriso inconfondibile. Eppure, in Una vita apparentemente perfetta, Michelle Hunziker racconta che proprio in quegli anni è stata plagiata da una persona che credeva amica. Michelle è poco più che ventenne e conosce una donna accogliente, empatica, comprensiva, materna… insomma, una figura che potrebbe sembrare quasi una seconda mamma. È lei che la instrada verso la setta, di cui farà parte per anni.

La setta e le richieste di aiuto di Eros

Il problema, di cui Michelle si accorgerà troppo tardi, è che questa persona riesce ad individuare le debolezze altrui e a sfruttarle a proprio vantaggio. Ecco dunque che le confidenze di Michelle vengono usate contro di lei, punendola atrocemente, passando dall’isolamento dagli altri membri della setta all’isolamento totale. A poco a poco, tutto ciò la porta ad isolarsi da tutti i suoi affetti. Perfino l’amore di suo marito veniva travisato: alla ragazza veniva inculcata l’idea che era lui a volerla controllare, a non volerle bene, a tramare alle sue spalle. Perfino quando disperato chiese aiuto alla suocera.

Perché non ci dilunghiamo su quanto subito da Michelle?

Semplice: perché crediamo sia giusto lasciare che sia lei a parlare di sé stessa e del suo vissuto. Chi meglio di lei, del resto, può descrivere ciò che ha vissuto? E lei lo fa da anni, per fortuna! Mettendo in guardia ognuno di noi. Inoltre, in Una vita apparentemente perfetta, Michelle Hunziker si rivela un’ottima ed abilissima autrice. Al lettore arrivano tutte le sue gioie, le sue paure, le sue emozioni. Insomma: Michelle riesce a descriverci nel dettaglio tutte le gioie e le atrocità di quegli anni. Noi di Cuori d’inchiostro crediamo sia giusto che sia Michelle stessa a raccontarvi, se avete la voglia di ascoltarla, ciò che ha vissuto e come ne è uscita. Noi, dall’altra parte, possiamo dirvi che ne vale assolutamente la pena.

Perché abbiamo scelto Una vita apparentemente perfetta di Michelle Hunziker per la giornata internazionale della donna?

Se vi state chiedendo perché, in un giorno di “festa”, proponiamo una lettura tutt’altro che leggera dal punto di vista emotivo, lasciateci spiegare. Innanzitutto oggi non è un giorno di festa, ma la giornata internazionale della donna. Oggi dovremmo, tutti, fare il punto di tutte le storture delle nostre società. Esistono ancora disparità salariali e di trattamento sociale, condizioni lavorative differenti… insomma, non c’è proprio nulla da celebrare, se non coloro che si rimboccano le maniche. Ecco dunque perché oggi presentiamo Una vita apparentemente perfetta di Michelle Hunziker: per parlare di come dietro al successo possano nascondersi drammi, insicurezze personali, situazioni difficili. Molte volte chi denuncia o racconta episodi simili non viene nemmeno creduto, o viene etichettato come “debole”, “malleabile”, senza invece capire che tutto ciò potrebbe capitare anche a persone a noi care.

Una vita apparentemente perfetta di Michelle Hunziker è un invito, dunque: un invito a raccontare ciò che subiamo. Perché parlarne è l’unico modo per far sentire le vittime meno sole, e per mostrare che c’è, spesso, una via d’uscita. Una vita apparentemente perfetta è una voce positiva in una società che tende a non credere a chi denuncia o racconta episodi di violenza. Pensiamo a quante vittime di aggressioni o stupri “se la sono cercata“, semplicemente perché rientrano tardi dal lavoro o da una serata con gli amici, perché utilizzano mezzi pubblici… Ecco: Michelle Hunziker, raccontando la sua vicenda personale, è un faro luminoso in tale buio: lei ha solo commesso l'”errore” di fidarsi di una persona, materna per di più. E questa è una cosa che chiunque fa ogni singolo giorno. Ciascuno di noi è dunque vulnerabile: non esiste persona equilibrata al mondo che non si fida di nessuno.

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