Giallo Solidago – Simone Censi

Giallo Solidago – Simone Censi

Giallo Solidago - Simone Censi

Oggi vogliamo parlarvi di un libro giallo, o meglio di “un giallo ambientato nell’entroterra marchigiano”: Giallo Solidago, appunto, di Simone Censi. Giallo Solidago (pubblicato nel 2020 da 0111 edizioni e opera finalista della seconda edizione del concorso 1 giallo x 1000) non è il suo primo libro, in quanto è stato preceduto da Amico, nemico (2015). 

Giallo Solidago a Borgo Alba: dove, precisamente?

Giallo Solidago è, come spoilerato già dal titolo, un giallo ambientato nella cittadina inventata di Borgo Alba, situata nell’entroterra marchigiano. E qui già sorge la prima domanda: entroterra dove? In quale provincia siamo? Sappiamo che a Borgo Alba c’è una stazione ferroviaria, nonché un ristorante cinese da asporto e tanti vicoli stretti. Chi vi scrive, conoscendo le Marche ed in particolare gran parte del suo “entroterra”, ha cercato di “scovare” tale paese, senza successo… ed è qui il bello!

Giallo Solidago: il nome

Partiamo dal nome di questo romanzo. L’autore ci ha rivelato una curiosità sul titolo. Il nome Solidago si riferisce al fiore di colore giallo che cresce tra le erbacce ai lati delle strade: fiore che “come il mio Commissario ha la caratteristica di resilienza rispetto agli avvenimenti della vita”.

Giallo Solidago di Simone Censi: il commissario, tra lavoro e rapporti familiari

Il protagonista, oltre al morto nella stazione ferroviaria, come vi abbiamo già svelato, è il commissario, come in ogni giallo che si rispetti! Lo vediamo alle prese con una situazione familiare fallimentare, tendente all’ingrasso a causa di abitudini alimentari scorrette, e al volante della vecchia Panda verde militare. Non sveliamo nulla riguardo la trama perché il suo nucleo è ben congegnato e avvincente (se siete interessati alla lettura di Giallo Solidago, potrete trovarlo qui): vogliamo lasciarvi il piacere di scoprirla!

Ciò che potrebbe lasciare un po’ perplessi sono dei punti non approfonditi (ma che vengono poi richiamati nel secondo volume!). Stiamo pensando al rapporto tra il commissario e la moglie: rapporto che qui non evolve, che viene marcatamente e ripetutamente indicato come “in crisi” ma senza presentare al lettore alcuna evoluzione. Dato che la moglie non appare mai, se non attraverso dei post-it, né ha un ruolo nella vicenda, perché dedicare tanto spazio al rapporto tra i due? La risposta sarà probabilmente nel secondo capitolo!

Analogo discorso vale per la figlia del commissario. Figura che compare solo telefonicamente, senza apportare nulla né alla vicenda, né al commissario. Figlia e moglie sono due figure che, se rimosse, non modificherebbero la trama di Giallo Solidago. Sarebbe bello sapere cosa abbia portato alla deteriorazione del loro rapporto, così da dare anche più profondità al personaggio del commissario!

Giallo Solidago di Simone Censi: tra il giallo, l’autore e un mistero

Inoltre, il dispiegarsi della trama “principale” è intervallato da scene di dialogo tra l’autore e sé stesso (i “due” discutono riguardo il libro e la stesura dello stesso) e dalla vicenda di uno sperduto che ha perso l’uso della parola.

Partiamo dal rapporto tra l’autore e… l’autore. Il dialogo tra i due è un espediente interessante, e a nostro parere ben riuscito. Sembra un dialogo tra la parte “negativa” e un po’ troppo critica che vive dentro ciascuno di noi e la parte “vivace”. Insomma: tentativo rischioso ma superato!

Lo sperduto (temporaneamente) muto viene invece curato e poi assistito da una comunità di religiosi, finché ritroverà la parola nell’ultima pagina di Giallo Solidago. È quest’ultima parentesi a lasciare apparentemente perplessi. La vicenda dell’uomo muto misterioso non ha alcun collegamento con il giallo. Perché dunque presentarla in questo libro e non svilupparla e proporla in un volume a sé stante? Cosa c’entra il muto con Borgo Alba? Il muto viene ritrovato nel Borgo? Probabilmente tutte queste domande troveranno risposta in volumi successivi, che non vediamo l’ora di leggere.

E Borgo Alba?

A proposito di Borgo Alba… Borgo inventato, come dicevamo, nelle Marche: “l’unico posto dove non c’era già un Commissario”. Ciò che colpisce è la commistione tra ambienti tipicamente da “entroterra marchigiano” (dunque da borgo di montagna) e la continua affermazione di essere sulla “costa adriatica”. Dietro c’è la volontà di creare un personaggio che sia l’esatto opposto di tutti gli altri ben più blasonati ispettori o commissari che hanno reso grande il genere chiamato “Giallo Mediterraneo”.

Chi è Simone Censi?

Simone è un marito e un padre di 42 anni, che investiva il tempo della sua pausa pranzo dedicandolo alla scrittura, “per dare da mangiare al cervello e garantirgli una dieta varia ed equilibrata”. Inoltre, Simone è marchigiano, come forse avrete potuto intuire dal fatto che Giallo Solidago vi è ambientato!

Letture consigliate?

Come forse avrete intuito, le vicende del commissario e la vicenda dell’omicidio tengono il lettore con il naso incollato tra le pagine (o all’e-reader)! Giallo Solidago di Simone Censi è dunque un’opera che si fa apprezzare.

Se siete interessati ai gialli, consigliamo La briscola in cinque di Malvaldi e L’ombra del vento di Zafón. Se avete dei gialli da segnalarci, fatelo nei commenti!

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