Per amore, solo per amore – Pasquale Festa Campanile

Per amore, solo per amore – Pasquale Festa Campanile

Per amore, solo per amore - Pasquale Festa Campanile

Come forse avrete notato, questo mese di Dicembre 2020 è interamente dedicato a letture “religiose”. Ovviamente, non abbiamo (né proporremo!) letture di preghiere o opere di conversione. Il filo conduttore dei titoli proposti in questo mese è, come dicevamo, la religione in senso lato. La mia amica atea, di Francesco Avella, è una lettura per ragazzi che affronta il tema dell’ateismo, ad esempio. L’intervista di Germano Dalcielo richiama il suo Il peccatore, romanzo controverso (e se non lo avete ancora letto, correte almeno a consultare il nostro articolo!). Come libro del mese non potevamo dunque non pensare a Per amore, solo per amore di Pasquale Festa Campanile.

Dal libro al grande schermo

I motivi per cui abbiamo pensato a Per amore, solo per amore di Pasquale Festa Campanile, in questo mese di dicembre, sono vari. Ovviamente, ci riferiamo ai temi in esso affrontati: la Sacra Famiglia, il concepimento e la nascita di Gesù. Ma non solo: Per amore, solo per amore è anche un film, interpretato da Diego Abatantuono e Penelope Cruz, rispettivamente nelle vesti di Giuseppe e Maria. Se siete alla ricerca di qualcosa da vedere in famiglia la vigilia di Natale, al posto del classico Una poltrona per due trasmesso su Italia Uno, eccovi un’alternativa!

Ma torniamo a noi: Per amore, solo per amore di Pasquale Festa Campanile

Giuseppe: Dongiovanni ante litteram

Scritto nel 1987, il romanzo di Pasquale Festa Campanile è un sempreverde. Protagonista della vicenda è Giuseppe, che conosciamo fin da ragazzo attraverso le parole del suo amico più stretto nonché collega. Giuseppe è ciò che potremmo definire un dongiovanni, che sa conquistare qualsiasi donna desideri senza però “ferire” né danneggiare socialmente quelle “in età da marito”. Le sue amanti sono infatti prevalentemente donne sposate o vedove: donne che non devono più preoccuparsi della loro reputazione. Giuseppe è anche un eccellente falegname, professione che come tutti sanno trasmetterà anche al figlio. Seguiamo i due (Giuseppe e la voce narrante, il suo migliore amico) mentre aprono la loro bottega e rinsaldano la loro amicizia.

La piccola Maria

Un giorno conoscono una bambina, Maria, che inizia a trascorrere molto tempo in bottega con i suoi nuovi amici (ben più grandi di lei), che se ne prendono cura con profondo affetto. In particolare, Giuseppe e Maria si punzecchiano continuamente, organizzano scherzi ai “danni” degli altri (che sono a conoscenza della cosa e se ne divertono)… finché Maria, cresciuta, interrompe le visite. Tornerà dopo qualche anno, con un lavoro da consegnare. Non più nelle vesti di bambina, ma in quelle di ragazza, in “età da marito”. Riuscirà Giuseppe a conquistarla? A quale prezzo?

La gravidanza di Maria e i turbamenti di Giuseppe

La storia di Maria che va a trovare la zia anziana ed incinta per assisterla al parto la conosciamo tutti. Ciò che non conosciamo è che tale episodio avvenne prima del matrimonio con Giuseppe, che comunque decide di non ripudiare la futura moglie e di riconoscere il nascituro come suo figlio. Pasquale Festa Campanile ci fa vivere questo episodio accanto a Giuseppe, che non mette in dubbio ciò che gli viene confidato da Maria, ma che non si capacita di come sia possibile che Maria, la sua Maria, aspetti un bimbo da un altro. Chi è questo “altro“? Lei non lo ha tradito: Giuseppe non ne ha dubbi, perché è Maria stessa ad averglielo detto. Dunque, è stata violentata? Da chi? Chi è questo mostro? Perché Maria sembra essere serena, sebbene l’argomento sia tabù?

I primi anni di vita di Gesù

Tutta la vicenda è narrata dall’amico più stretto di Giuseppe: è attraverso i suoi occhi dunque che assistiamo alla nascita di Gesù e che vediamo evolversi i rapporti tra Giuseppe, Maria e Gesù. Madre e figlio sono legati da profondo affetto, dal quale Giuseppe sembra sentirsi escluso. Sebbene consapevole che Gesù sia a lui affezionato, Giuseppe percepisce la mancanza del legame paterno: ogni frase fuori posto pronunciata da Gesù sembra ricordarglielo. È questo il punto cardine del romanzo: i patimenti di Giuseppe nei confronti di Maria e del piccolo Gesù. Verso di loro prova un amore ed affetto indicibili. Amore ed affetto che però gli causano dolori, patimenti, turbamenti che sembrano non mollarlo mai. Riuscirà a venirne a capo o saranno loro a sopraffarlo?

Per amore, solo per amore di Pasquale Festa Campanile: l’importanza di Giuseppe

Per amore, solo per amore di Pasquale Festa Campanile è una storia d’Amore con la A maiuscola. Amore verso una donna (Maria) e verso un figlio non proprio (Gesù) che ha precluso la nascita di un figlio proprio. L’amore che fa anteporre gli altri a sé stessi, che rende felici quando ad essere felice e realizzato è l’oggetto dell’amore stesso. Per amore, solo per amore di Pasquale Festa Campanile riscatta la figura di Giuseppe, ahinoi spesso in secondo piano. Quanti di noi si sono mai fermati a pensare le pene sofferte da quest’uomo? Chi sa che fine abbia fatto? Di cosa, quando è morto Giuseppe? Non è colpa vostra: i testi che siamo soliti leggere o ascoltare a messa non ne parlano mai.

La figura di Giuseppe sembra quasi messa lì per completare l’immagine della famiglia perfetta, composta da madre, padre e figlio. Il ritratto della perfezione, dunque. Quella famiglia così dichiaratamente idilliaca, però, è composta da un bimbo concepito al di fuori del matrimonio (per “mano” divina, ok, ma questo Giuseppe non lo sa/non lo comprende!) e da un marito che, amando profondamente Maria, la accoglie e soprattutto la accetta così come è: anche se ha in grembo un figlio non suo. Anzi: che lui crescerà come figlio suo!

Giuseppe, padre troppo spesso dimenticato, è l’incarnazione dell’amore più puro, più struggente e più profondo che possiate immaginare. E forse proprio per questo viene “trascurato” da chi, in abiti talari, dall’alto dell’altare, impartisce ordini riguardo chi, come, cosa, dove e quando amare. Come canta il gruppo toscano The Zen Circus, “l’amore [che ci insegnano, n.d.a.] è una dittatura fatta di imperativi catagorici […] mentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozione“. E il Giuseppe di Pasquale Festa Campanile, in questo suo amore verso Maria e Giuseppe, è profondamente anarchico.

Altri libri per emozionarsi

Stiamo pensando a La vita è bella di Roberto Benigni, sceneggiatura dell’omonimo film: anche qui, il protagonista è un padre che ama suo figlio con tutto sé stesso. E voi? Avete letto dei libri il cui protagonista è l’amore di un padre verso la sua famiglia?

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