Rabbia: maneggiare con cura – Autori vari

Rabbia: maneggiare con cura – Autori vari

Rabbia: maneggiare con cura - Autori vari

Per la seconda volta dalla nascita di Cuori d’inchiostro presentiamo un libro edito da una casa editrice sui generis: stiamo parlando di Rabbia: maneggiare con cura di autori vari, edito dalla Edizioni Underground?. Rabbia: maneggiare con cura è infatti il secondo libro della casa editrice che leggiamo. Il primo, come forse ricorderete, è Non sono femminista, ma…, di Clara Campi. Libro che non solo ci è piaciuto molto, ma che ci ha colpite per la quantità di messaggi veicolati, in un modo allegro e amaro al contempo. Non è un caso, infatti, che abbiamo deciso poi di intervistare l’autrice (ti sei per caso perso questa intervista? Per rimediare puoi trovarla qui). Come non leggere, dunque, anche Rabbia: maneggiare con cura di autori vari, viste le premesse? Come Non sono femminista, ma… di Clara Campi, Rabbia: maneggiare con cura di autori vari si è guadagnato la vetrina di Libro del mese!

Rabbia: maneggiare con cura di Autori vari: di cosa si tratta? Perché abbiamo deciso di parlarne?

Siamo di fronte ad una raccolta di racconti brevi scritti da autori differenti. Cuori d’inchiostro non è nuova a questa raccolte. Stiamo pensando a Figuracce, Le ragazze con il pallino della matematica, Io speriamo che me la cavo, Nessuna più: quaranta scrittori contro il femminicidio, Coraggiose, Il giro di vite, Storie d’estate, Il nostro due agosto (nero), #microhalloween, #microscifi e #microxmas e #drabble: 60 storie in 100 parole. Perché dunque presentarne un’altra? Beh, innanzitutto per la malleabilità di tali raccolte: apprezzabili da lettori sia incalliti sia saltuari, nonché da quelli in piena “crisi del lettore”. Rabbia: maneggiare con cura di autori vari presenta inoltre alcuni pezzi interessanti e che guidano il lettore verso una riflessione tutta sua e personale. Confessiamo: non tutti i racconti presenti nella raccolta ci son piaciuti. Ma il bello di titoli del genere è anche questo: permettere a noi lettori di scoprire autori nuovi in tempi ridotti, quelli di un racconto appunto, per poi andare a cercare scritti e opere di quelli che abbiamo gradito di più.

Prima di andare nel dettaglio, cosa c’è alla base delle Edizioni Underground?

La perla di Rabbia: maneggiare con cura di autori vari è la prefazione, scritta da Gregory Fusaro. Ne parliamo in questo paragrafo perché essa, più che introdurre la raccolta di racconti, illustra l’idea alla base di Edizioni Underground?. Se vi state domandando perché un punto di domanda compare nel nome di una casa editrice, la risposta la trovate proprio qui, grazie a Gregory Fusaro:

Underground? è figlia dei punti di domanda.

Gregory Fusaro – Prefazione di Rabbia: maneggiare con cura

I punti di domanda citati da Gregory Fusaro

Idea di fare rete

Il primo, che apre la prefazione, è quasi un macigno:

Può davvero essere considerata “rivoluzionaria” […] la semplice idea di fare rete?

Gregory Fusaro – Prefazione di Rabbia: maneggiare con cura

A noi di Cuori d’inchiostro questo quesito di apertura ha risuonato come un’esplosione, un fulmine a ciel sereno. Quando aggregarsi per creare qualcosa è diventato rivoluzionario?

Siamo certe che chiunque legga questa domanda possa riportarla a un periodo o episodio della propria vita. Ad esempio, il  primo pensiero di chi vi scrive è andato immediatamente agli anni dell’università, della laurea triennale. Anni e ambiente in cui fare rete, appunto, era quasi eresia. Perché fare rete per aiutarsi a vicenda, del resto, rischiando che il tuo aiuto possa permettere ad un collega di studi (la parola compagno era troppo comunista) di prendere un voto migliore del tuo? Molto meglio ostacolarsi. La semplice idea di fare rete è dunque considerata, da alcuni, rivoluzionaria da almeno 15 anni, dunque. Ergo, esiste chi considera tale idea rivoluzionaria. Ma può esserlo davvero?

“Fare rete” è un’espressione che oggi si usa molto, soprattutto nell’ambito lavorativo, per denotare supporto, comunicazione e dare l’idea di un gruppo di persone che si muove per uno stesso obiettivo. Eppure il dubbio si instilla: è solo un’espressione da usare perché “fa figo” o diventa anche un fare?

La vera natura del mondo indipendente

Un altro quesito sollevato è:

Perché il mondo indipendente pare solo un covo di serpi egocentriche senza veleno? 

Gregory Fusaro – Prefazione di Rabbia: maneggiare con cura

Ovviamente Gregory Fusaro fa riferimento (crediamo) al mondo dell’editoria. Ma proviamo a dare all’espressione mondo indipendente un’accezione più ampia. Come? Includendo al suo interno gli individui indipendenti, coloro cioè che vivono quasi arroccati nel loro piccolo mondo, senza aprirsi, lottando per far tutto da soli e senza né chiedere né offrire aiuto. Ecco: facendo questo passaggio, la domanda di Gregory coinvolge ciascuno di noi. Perché il mondo indipendente è un covo di serpi egocentriche, alcune pure velenose? 

Torniamo per un istante al mondo indipendente citato da Gregory Fusaro, quello dell’editoria in particolare e dello spettacolo/musica/letteratura più in generale.

Per quale ragione il mondo indipendente vuole sopravvivere solo grazie alle nicchie? 

Gregory Fusaro – Prefazione di Rabbia: maneggiare con cura

La domanda che segue la poniamo noi: il mondo indipendente vuole sopravvivere solo grazie alle nicchie o ne è costretto, visto lo scarso interesse del grande pubblico? L’esistenza stessa delle nicchie non è indice di fallimento del mondo indipendente?

Dalle domande al riscatto morale e alla propositività

È dalle domande che nasce Edizioni Underground?. Ed è su di esse che nasce il suo manifesto. Basato su un pubblico indistinto, sul lavoro e sulle responsabilità dell’artista e sulla valorizzazione dell’opera e del bello.

Queste parole di Gregory Fusaro sono state scritte tre anni prima la pandemia di Covid-19. Parole che ahinoi sono state decisamente inascoltate. Perché? Beh, pensate a come sia stato bistrattato il lavoro degli artisti, dei musicisti, degli attori, degli scrittori che si son visti meno la possibilità di presentare le loro opere… Oltre a tutti coloro che lavorano per realizzare tali eventi: tecnici, pubblicitari, organizzatori… L’artista, e tutti coloro che sono attorno a lui, deve, devono lavorare, e tale lavoro va riconosciuto. Attenzione: ciò non significa che debba farlo anche chi non ne è in grado. L’artista si mette sì in discussione continua, ma la possibilità di farlo deve essergli data. E come può farlo, se non gli è permesso rapportarsi con il pubblico?

Torniamo ora a Rabbia: maneggiare con cura di Autori vari. Oltre ai racconti c’è di più

Sì, perché Rabbia: maneggiare con cura di autori vari vede alternarsi più autori che hanno libertà di scrittura e di spaziare tra vari generi: racconti, poesie, epistole, pezzi di riflessione o di sperimentazione… Ad ogni autore inoltre viene data la possibilità di scrivere più di un pezzo. Così c’è chi alterna poesie a brevissimi racconti e chi, invece, si “dilunga” in un racconto o in una riflessione su più pagine. Un esempio è il pezzo di Clara Campi, autrice che conosciamo già grazie al suo Non sono femminista, ma… e che abbiamo intervistato

Che abbia scritto un solo pezzo o più di uno, non importa: ogni autore è presentato con una breve biografia. Biografia che permette al lettore di conoscere, seppur brevemente, di chi è la penna che ha dato origine alle parole che si andranno a leggere. Oltre alla prefazione di Gregory Fusaro, queste brevi introduzioni sono assai apprezzate, e sono una piccola perla che differenzia Rabbia: maneggiare con cura di autori vari dalle altre raccolte di racconti che abbiamo letto finora qui su Cuori d’inchiostro. Alcune sono brevi, altre irriverenti e altre ancora comiche. Il fatto che vi sia una presentazione dell’autore prima della sua opera la dice lunga su come opera Edizioni Underground?: è importante prendersi il tempo di capire chi sta scrivendo quello che ci apprestiamo a leggere perché il punto di partenza di un’opera è collocato prima dell’opera stessa. 

Perché non stiamo ancora parlando dei pezzi contenuti in Rabbia: maneggiare con cura di Autori vari?

I motivi sono molteplici. Il principale è che, come potrete immaginare, data la loro brevità parlarne vorrebbe dire spoilerarli. Come si può scrivere di una poesia, di un haiku, senza risultare pedanti e rovinarne l’intimo piacere che deriva dalla lettura? Ricordate le lezioni di letteratura italiana, ai tempi delle scuole superiori, in cui veniva spiegato “ciò che l’autore intende dire con questa espressione”? Ecco: noi vogliamo che siano gli autori a parlare con le loro opere e riteniamo i nostri lettori abbastanza maturi da poter interpretare da soli le parole che leggono. In particolare quelle delle poesie.

Possiamo però indicarvi i pezzi che abbiamo apprezzato. Il primo da segnalare è Festival, il racconto breve di Maurizio Mozzoni, cofondatore insieme a Gregory Fusaro del Collettivo Underground?. L’autore riesce, in poche pagine, a condensare la follia del razzismo, campanilismo, ansia prima e terrore poi. Come non citare inoltre quello di Clara Campi? Se invece vi piacciono le poesie e i brevi racconti vi indirizziamo verso Pietro Pancamo, che ci ha conquistato con “I dubbi, le incertezze?” in linea con i punti di domanda dello stile della casa editrice.

Alcune riflessioni per concludere

Come avventurarsi verso nuovi orizzonti

In una raccolta così eterogenea come Rabbia: maneggiare con cura di autori vari è normale, quasi fisiologico, imbattersi in pezzi al di fuori delle nostre corde. Come non cogliere però l’occasione per uscire un po’ dalla propria zona di comfort letteraria? Nella peggiore delle ipotesi avrete scoperto qualcosa che non fa per voi. Nella migliore, vi sarete imbattuti in un autore/un’autrice da scoprire! Abbiamo pensato a Rabbia: maneggiare con cura di autori vari quale libro del mese perché ci piaceva l’idea che tale raccolta possa guidare i nostri lettori verso una scoperta o una piccola avventura.

Una scelta coraggiosa e onorevole

Un’ultima informazione: i testi di Edizioni Underground? non sono reperibili sui principali store online. Questo, per scelta editoriale. Come indicato sul sito web della casa editrice, infatti, 

Vi preghiamo di NON CERCARE I VOLUMI SUL SITO AMAZON per solidarietà alle lotte sindacali dei lavoratori del colosso della distribuzione.

www.edizioniunderground.it

Come non rendere onore a Edizioni Underground? per questa scelta coraggiosa? Sarà l’editore stesso inoltre a provvedere alla gestione degli ordini (che potete effettuare direttamente dal sito web della casa editrice) e a farsi carico delle spese di spedizione: il costo per il cliente è solamente quello del prezzo di copertina del libro.

Come non augurare un enorme in bocca al lupo a questa casa editrice che sta ampliando costantemente il proprio catalogo?

Valutazione

Dare una valutazione ad una raccolta di racconti non è mai facile. Darla a Rabbia: maneggiare con cura di autori vari lo è ancor di più, proprio per l’egregio lavoro svolto dalla casa editrice. La valutazione che segue è, in qualche modo, una media delle nostre opinioni relative a ciascun racconto/pezzo/poesia contenuto/a in questa raccolta. Un libro non è però solo una serie di parole conseguenti. Un libro non è solo contenuto, è anche impaginazione, presentazione dell’autore (o degli autori in questo caso), supporto da parte della casa editrice. È considerato tutto ciò che abbiamo deciso la valutazione che segue.

4 su 5
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